L’uomo che uccise Liberty Valance by Dorothy Johnson

autore:Dorothy Johnson [Johnson, Dorothy]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mattioli 1885
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

5

A tentoni e con cautela per non inciampare, Elizabeth Riuscì a imparare come muoversi in casa. A volte girava in cerchio per fare esercizio e per far passare quelle ore lunghe e buie, per evitare di pensare alle cose importanti, che non si sentiva ancora abbastanza forte da affrontare.

Il centro del suo mondo sicuro e circoscritto era il letto matrimoniale cedevole dove riposava e il tavolo lì accanto, su cui si trovava il secchio con l’acqua. Beveva ancora dalla borraccia di Frenchy Plante e la teneva accanto al cuscino, ma solo quando era sola in modo che nessuno potesse sospettare quella sua irrazionale paura della sete. Ogni cinque minuti, però, sollevava goffamente il mestolo nel secchio. Dipendeva dagli altri, da tutti quegli estranei, per ogni cosa, ma soprattutto da Rune, il quale riempiva il secchio d’acqua al torrente che, così diceva, non era molto lontano, dietro la casa.

Aveva esplorato la casa fino a imparare a conoscerla bene, ma era ancora scioccata da quanto fosse piccola e angusta e dalla quasi totale assenza di mobili. La casa di papà nell’Est aveva nove stanze e, finché i soldi non erano cominciati a scarseggiare, avevano avuto una domestica e una cuoca.

Girò intorno al tavolo con cautela e fece qualche passo verso la porta d’ingresso: era fatta di assi grezze, con una robusta sbarra di legno per chiuderla dall’interno. Seguì il muro fino a una panca che Rune aveva messo lì perché non si facesse male urtando contro la minuscola stufa. Finalmente raggiunse la porta sul retro.

La necessità di prendere una decisione però le rodeva la mente fino a farle venire il mal di testa.

“Deve tornare a est non appena sarà in grado di viaggiare.”

Quante volte glielo aveva già detto il dottor Frail?

Ma come poteva pensare di poter viaggiare e attraversare ancora una volta le Dry Flats? Come poteva andarsene senza papà, che era morto, come continuavano a dirle?

In casa faceva un caldo sgradevole, ma non poteva sedersi fuori dalla porta sul retro, dove c’era l’erba, a meno che non ci fosse Rune. E non doveva aprire la porta se non sapeva con certezza chi ci fosse fuori.

Non poteva ancora tornare all’Est, qualunque cosa dicessero. Rimanere a Skull Creek significava, ovviamente, gravare su quelle persone gentili, ma dopo un po’, tutto si sarebbe risolto in qualche modo; tranne che per papà, che dicevano fosse morto.

Ricordava quello che papà aveva detto man mano che i suoi investimenti perdevano valore.

“Facciamo quello che dobbiamo” le aveva detto con il suo sorriso gentile quando aveva preso la difficile decisione di andare a ovest.

E così sua figlia avrebbe fatto quello che doveva.

Devo trovare un posto per la scuola, ricordò a se stessa. Forse Mrs Fisher mi lascerà usare questa casa. Devo offrirmi di pagarla, ovviamente, con molto tatto in modo che non si offenda.

Era un sollievo avere dei pensieri con cui tenere la mente occupata in quella spaventosa oscurità, sentirsi al sicuro nella casa quando appena oltre la porta si aggirava una colonia di uomini chiassosi e sconosciuti. C’erano anche delle donne.

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